Il valore delle piccole cose

Quante volte ci ritroviamo a pensare che dovremmo tornare a dare più valore alle piccole cose di tutti i giorni. Ed il peggio è che lo facciamo proprio quando queste vengono a mancare, quando per un motivo e per l'altro ci rendiamo conto di non averne goduto come avremmo dovuto, o voluto, fare e magari abbiamo già fatto tardi. Siamo talmente presi da noi stessi, dagli affanni quotidiani, da un sacco di impegni e di bombardanti sollecitazioni emotive che spesso, nostro malgrado, ci ritroviamo a dare più valore alle apparenze ed all'esteriorità piuttosto che a piccoli gesti ormai dimenticati. Certo, è la scoperta dell'acqua calda, ma in questi giorni mi è venuto di rimandare la mente un po' indietro nel tempo e ricordare tanti piccoli gesti, forse per qualcuno insignificanti, che hanno dato, e forse darebbero ancora, sapore alle mie/nostre giornate: ascoltare i nonni e le loro "novelle" (così si chiamano da noi le favole), la chiave che di giorno restava infilata nella porta di casa, le serate estive a prendere le lucciole che messe la sera sotto un bicchiere "portavano" al mattino 10 o 20 lire (ma esistono ancora le lucciole o si sono già estinte? io non ne ho viste più da tanti anni!), la merenda con pane vino (annacquato, ovviamente!) e zucchero, le battaglie con cerbottane e pirulini, i malsani tentativi di riprodurre sul campo i mitici "Giochi senza Frontiere", il giornalaio che arrivava in bicicletta tutte le domeniche mattina a portare una copia di Bolero, per le donne di casa, e Topolino per i più piccini, le chiacchiere nelle sere d'estate quando ognuno portava la propria sedia nel cortile, stesso mare stesso bagnino e stessi amici ritrovati ogni luglio sulla stessa spiaggia... forse è pura e semplice nostalgia e forse anche un po' di dispiacere per il fatto che la frenesia odierna ha spazzato via questi rari momenti di tranquillità... forse, in questo caso, davvero si stava meglio quando si stava peggio...

foto presa da qui