e non puoi più farla è come subire una perdita e si crea un vuoto.
Ieri sono stata a fare un colloquio presso una società di ricerca del personale e la signora con la quale ho parlato, che tra l'altro già conoscevo, ha approfondito con domande piuttosto mirate alcuni aspetti del mio curriculum (definito "notevole") e della mia personalità. Dalle mie risposte e, soprattutto, dalle sue considerazioni mi sono resa conto ancora di più, qualora ce ne fosse stato bisogno, che avere a che fare con altre persone magari di culture ed abitudini diverse mi viene naturale eppure non è sempre così semplice e scontato; che avere discussioni per sottolineare anche il proprio punto di vista è stancante ma se alla fine nasce qualcosa di costruttivo è anche molto soddisfacente; che mettere a disposizione la propria esperienza è gratificante; che il mio lavoro mi piace e lo faccio con responsabilità e passione.
Ed ora che non lo posso fare...
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