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martedì 4 dicembre 2012

Ne usciremo mai?

Ma soprattutto, come ne usciremo? Da questo tunnel, dico. Da questa voragine del lavoro che non c'è. Perchè qui il problema si fa sempre più pesante, almeno per quanto mi riguarda, e quando pensavo che con il mio nuovo lavoro si fosse aperto uno spiraglio per ritornare ad avere un po' di "normalità" ecco che arriva un macigno diretto tra capo e collo. Mio marito è artigiano, nel settore dell'edilizia, ed oltre alle tante difficoltà, che ci sono non da ora, per farsi pagare i lavori già finiti adesso si somma il fatto che non c'è proprio lavoro. E non è tutto! I miei figli, che hanno bussato a migliaia di porte con un nulla di fatto, pur di non stare senza far niente si sono adattati, in attesa di meglio (?!?) a lavorare con suo padre, così da imparare almeno un mestiere, chè non si sa mai. Ed ora? Ora siamo peggio di "punto e a capo". So bene che molte persone si trovano in questa situazione o anche peggio ma in questo momento il detto "mal comune mezzo gaudio" non mi conforta per niente e penso sia anche poco opportuno. Il fatto è che se non cambia qualcosa in fretta, cosa che non succederà, sarà dura vedere una luce, seppur minima, in fondo al tunnel... sono molto preoccupata...

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